Appare come una scelta sucida quella di Tesla che tramite il suo creatore Musk annuncia di rendere OpenSource i propri brevetti riguardanti l’auto elettrica. Siamo nati e cresciuti in un mondo dove si insegna che la proprietà privata e il diritto allo sfruttamento sono un cardine dell’economia e che senza le privative nessuno investirebbe più in ricerca perchè vedrebbe messi a rischio i profitti necessari a coprire il rischio di impresa.
Tesla “regala” i suoi brevetti, ecco cosa dice Musk dal suo blog:
“Tesla Motors was created to accelerate the advent of sustainable transport. If we clear a path to the creation of compelling electric vehicles, but then lay intellectual property landmines behind us to inhibit others, we are acting in a manner contrary to that goal.”
“Tesla Motors è stata creata per accelerare l’avvento del trasporto sostenibile. Se apriamo una strada alla creazione di macchine elettriche attraenti e competitive, ma poi poniamo mine di proprietà intellettuale sul campo per rendere difficile il percorso ad altri, allora stiamo lavorando in un modo contrario al nostro obiettivo.”
Vediamo la situazione ad oggi del mercato delle auto elettriche. La sua dimensione è circa l’1% del mercato delle auto, i grandi player sono restii a spingere, tanto che Marchionne preferisce perdere migliaia di dollari su ogni Fiat 500e venduta in California (dove ci sono le quote elettriche obbligatorie), come si legge in questo articolo del 2014 pubblicato dal Fatto Quotidiano .“Spero che non compriate la 500 elettrica, perché ogni volta che ne vendo una perdo 14.000 dollari. Sono abbastanza onesto da ammetterlo” afferma Marchionne.
La scelta di Fiat (portata ad esempio) di non “semplificare” la produzione della 500e costa incredibili perdite per unità, che se sommate alla mancanza di utili sul venduto fanno accapponare la pelle.
Scelte strategiche, difesa del proprio campo, giuste o sbagliate?
Con l’1% del mercato e “senza crescita” e ripensando a quanto hanno scritto in merito alla semplificazione di prezzo o di prodotto Richard Koch e Greg Lockwood, non possiamo non reinterpretare la strategia di Tesla.
Cambiare è semplice (eNewton Manuali e Guide)
Non si tratta di beneficenza, ne di un colpo di testa di un visionario imprenditore come Musk, si tratta di un calcolo ben calcolato sulla base del semplicissimo principio che se hai un prodotto esclusivo ma non hai il mercato … non ci fai nulla.
Serve creare un mercato e Tesla, evidentemente è ora pronta per un mercato in forte crescita ma questo non decolla.
Allora ecco la semplificazione in azione, permettiamo l’accesso ai nostri brevetti a chi il mercato lo gestisce e , come un cavallo di Troia, questi ci creeranno una crescita del mercato che altrimenti Tesla da sola avrebbe dovuto attendere per anni.
Non per altro si dice che “il tempo è denaro” …
Così semplice da sembrare, complicato!